Ettore Calvi, Casa Scalabrin, 1931, olio su tela, 32 x 42 cm
© Quaderni di Schio, Edizioni Menin, 2009 – Quaderni di Schio, Edizioni Menin, 2009
Ettore Calvi
Periodo
8.12.2012 / 17.03.2013
Descrizione
La mostra espone al pubblico le opere del pittore scledense Ettore Calvi (1898-1945), donate nel 2010 al Comune di Schio dalla figlia Ileana Ilva Calvi.
L’attitudine artistica del Calvi si fece forte già in giovane età, quando andò a prendere lezioni di pittura da Alfredo Ortelli, al tempo uno tra i maggiori e più stimati artisti del luogo.
Grazie a questa passione l’artista lascerà la piccola Schio per trasferirsi nella grande città, Torino.
Qui iniziò a lavorare come assistente scenografo per la prima casa cinematografica italiana, la Universal Films, addentrandosi sempre più nel circolo di artisti, registi e attori della città piemontese.
Tornato a Schio alla fine del primo conflitto mondiale, iniziò la carriera di disegnatore per l’Industria Grafica Marzari, continuando di pari passo a fare il pittore, arricchendosi con l’apporto della didattica alla scuola serale d’Arte e Mestieri e del confronto con gli amici del Circolo Artisti Scledensi, da lui fondato e di cui fu a lungo il segretario.
Tra i suoi allievi spiccano i nomi di Dino Lanaro e Silvio Cavedon.
Figura di mediazione tra la provincia (Schio) e la città (Torino), ciò si riflette anche sul suo linguaggio artistico, che in parte guarda ancora all’Ottocento e in parte si volge verso un lessico più sintetico e razionale.
Sono paesaggi montani o di piccole realtà rurali e urbane, dove spesso un semplice campanile svettante, una stradina o una scalinata caratterizzano tutto l’impianto compositivo, in cui la luce permea la scena in modo sognante e suggestivo.