Palazzo Fogazzaro diventa sede espositiva dopo i restauri del 2002 – 2003 e Museo Civico dal 2021.

Il Museo ha due obiettivi principali: l’attività nell’arte contemporanea, con importanti mostre e incrementi e la valorizzazione e lo studio della Collezione Civica, con mostre e iniziative che hanno esplorato e approfondito la conoscenza degli artisti scledensi del passato e momenti della storia della comunità.

Il riconoscimento di questo lavoro ha portato ad un significativo incremento della Collezione Civica grazie alle donazioni di opere da parte di cittadini e artisti. Nel museo è conservato un significativo nucleo di opere di Alfredo Ortelli, il lascito di Alessandra Panciera, alcuni dipinti tra cui tre ovali di virtù opera di Louis Dorigny e una collezione di ceramiche dal 1500 ad oggi, molte delle quali realizzate con il caolino estratto dall’azienda di famiglia nelle colline del Tretto di Schio, il lascito di Teopisto Strolin appassionato collezionista di monete ed infine quello di Giovanni Calendoli che ha donato una piccola collezione dei dipinti di famiglia, ritratti del settecento e paesaggi dell’800, oltre a una raccolta di stampe e disegni prevalentemente del ‘900 legati alla sua passione per il teatro.

Il Museo ha in deposito il Fondo Cibin Gori che comprende una raccolta archeologica, documentazione storica riguardante il territorio, il Risorgimento e la Grande Guerra.

La Collezione Civica è esposta a rotazione al piano d’ingresso, mentre i due piani superiori sono dedicati ad esposizioni temporanee.

Molte donazioni sono anche giunte in questi anni dagli artisti che hanno esposto a Palazzo Fogazzaro, con dipinti, sculture e libri d’artista. Tra queste è di straordinaria importanza quella del grande artista estone Raul Meel, già ospite d’onore della seconda edizione della Biennale internazionale Di carta/Papermade (link) che ha donato un fondo con 12 stampe e 100 libri d’artista esposto a rotazione nelle sale a lui dedicate.

Presso il Museo sono collocate anche una serie di sculture commissionate da Alessandro Rossi per l’Asilo d’Infanzia – 12 busti di marmo e 4 vasi in pietra tenera di Vicenza – oltre alla statua della Tessitrice, già presso il Villino Rossi di Schio.